sabato 23 gennaio 2010

La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia

Proprio un bel film "Il riccio". Mi è capitato di vederlo in settimana: si tratta della trasposizione cinematografica del romanzo "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, di cui ho tanto sentito parlar bene, pur non avendo avuto ancora occasione di leggerlo (ma mi propongo comunque di farlo quanto prima!).
Non potendo avere come termine di paragone il libro, il mio commento è rivolto puramente al film, che ritengo molto ben fatto. Mi sono riconosciuta immediatamente in Renée, ma anche in Paloma, la ragazzina, e per questo mi ha toccato ... è bello vedere che non si è soli a rendersi conto dell'assurdità in cui vive tanta gente. Quello che emerge è un mondo in cui le persone non si "vedono" più o meglio non sanno più riconoscersi come tali, e quindi non riescono a comunicare in modo profondo, in modo vero.
"La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia". Quante volte ci si rende conto di essere finiti in una boccia? Prigionieri in uno spazio angusto in cui tutto è prevedibile e limitato ... quante volte ci si accorge che non si è vissuti come si avrebbe voluto?
Renée e Paloma sono osservatrici attente e critiche del mondo, e proprio per questo, risultano invisibili ... il mondo non le vede, o meglio la stragrande maggioranza delle persone non si cura di loro. Di questa maggioranza non fa parte Ozu, il giapponese che viene a vivere nel loro palazzo; lui non si ferma alle apparenze, ma riconosce immediatamente la profondità delle due donne e riesce a mettersi in relazione con loro.
"Per la prima volta ho incontrato qualcuno che cerca le persone e vede oltre. Può sembrare banale, eppure credo che sia profondo. Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all'incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell'altro guardiamo solo noi stessi, che stiamo soli nel deserto, potremmo impazzire. (...) Io invece supplico il destino di darmi la possibilità di vedere al di là di me stessa e di incontrare qualcuno"

1 commento:

calendula ha detto...

non ho ancora visto il film, ho molto molto amato il libro, è quindi ho un po paura....