domenica 20 settembre 2009

Tango!

Ultimamente, troppa tristezza nei miei post, ma oggi mi va di parlare di passione! Già ... non ne sono esente! Ho finalmente terminato di leggere il libro della Serrano: "L'albergo delle donne tristi" (titolo tremendo, lo ammetto, ma non l'ho scelto! mi è stato regalato!) ... del libro, che non mi ha entusiasmato granchè in generale, riporto però la descrizione della scena del tango fra i due protagonisti, Floreana e Flavian ... l'ho trovata molto sensuale ... il tango viene visto come un abbandono ai sensi, il superamento dei propri tabù e di ogni forma di trattenimento dal concedersi .... ahhhh e allora ... vai col tango!

... questi pensieri corrono veloci nella mente di Floreana fino all'istante in cui, con una mossa impetuosa, Flavian preme forte sulla sua schiena, affonda le mani nella sua pelle, intrappolandola e obbligandola segretamente, al ritmo della musica, a mettersi nella posizione che permetta ad entrambi di sentirsi. Abbassa la testa, la accosta a quella di Floreana; con il mento appena rasato e un profumo maschio di pulito sfiora prima le sue guance, poi il collo e si ferma, indagatore, all'attaccatura dei capelli neri e forti che un tempo pendevano raccolti in una treccia. Non mi importa di niente, niente di niente, è l'ultima cosa che Floreana riesce a pensare prima di rendersi conto che i pantaloni che indossa sono molto sottili, come una seconda pelle sensibile e ricettiva, in grado di percepire nei minimi particolari la sagoma dell'uomo che la sta stringendo, dopodiché la lucidità svanisce completamente. Allora i contorni della folla intorno a lei diventano indistinti, perchè il bacino di Flavian ha cominciato a cercare il suo, tentando di accerchiarla, di chiuderla. Quelle dozzine di occhi si trasformano in piccole luci lontane, sospese in una dimensione altra, estranea. Lui la cerca con fermezza, la accompagna verso un'emozione precisa. Sono guidati semplicemente dal loro istinto, che li porta a cercare il massimo.
Questo è l'inizio della fine, sente il cuore agitato di Floreana. Il ritmo le è entrato nelle vene, nelle arterie, nei vasi comunicanti, non ha lasciato spazi liberi. Floreana ha abbassato le sue barriere protettive e Flavian le varca, quasi fosse il suo nemico, o peggio, il suo distruttore. Una volta chiusi gli occhi, l'estasi spazza via tutto ciò che esiste: palestra, Albergo, persone, isola, tutto quanto non sia la mano che scivola sui sui fianchi, stringendola forte, attirandola, un bacino che rotea impellente indagando il suo opposto, che si specchia nel suo fino a sentirlo combaciare, fino ad avvolgerlo in un'unione di fuoco, lingue di una dimensione altra, che nessuno può più controllare, che nessuno ha pianificato o ha previsto. E' marmo che si scioglie, trasformato dal ballo della seduzione in materia malleabile per membra fino a ieri soggiogate. Sono diventati due corpi infuocati, due corpi che si invocano nel più duro, nel più febbrile e delirante degli abbracci, cercandosi voraci, rapiti da una necessità eterna fino all'incontro, e finalmente si fondono, nel suono d'amore di tango che non è tango, ma strazio di donna. Ed Evora (il tango di Evora) li fece ardere come mai prima d'allora. A tal punto avevano bisogno l'uno dell'altra.

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